vitamina D

25 Maggio 2007 By Paolo Palmas

La vitamina D è prodotta dalla pelle che la sintetizza dal precursore 7-deidrocolesterolo grazie all'azione della luce solare. Per produrre la quantità di vitamina D necessaria al nostro organismo sono sufficienti 15 minuti al giorno di esposizione alla luce del sole: la vitamina D accumulata nei mesi estivi è utilizzata durante il periodo invernale. La vitamina D (liposolubile) interviene nel processo di assorbimento del calcio ed è dunque importante soprattutto per la salute delle ossa: previene il rachitismo e l'osteoporosi.

Tra gli alimenti più utili alla formazione di vitamina D ci sono alcuni tipi di pesce (aringa, sgombro, sardine), l'olio di fegato di merluzzo, il burro, i formaggi grassi e le uova. Se nei Paesi mediterranei la quantità di radiazioni ultraviolette assorbita è di norma sufficiente a coprire il fabbisogno di vitamina D, chi è meno esposto al sole, per condizioni climatiche o abitudini di vita, ha spesso bisogno di un'integrazione.

Il fabbisogno giornaliero di vitamina D è fissato per gli adulti in una quantità tra 0 e 10 microgrammi per i maschi dagli 11 ai 59 anni e tra 0 e 15 per le femmine dagli 11 anni in su (10 mcg in gravidanza). Sopra i 60 anni aumenta il rischio di carenza: la quantità giornaliera di vitamina D deve essere portata a 10 mcg; particolarmente importante, infine, un'integrazione per le donne in menopausa.

I possibili sintomi di una grave carenza di vitamina D sono rachitismo, fragilità e malformazioni ossee, debolezza muscolare, dolori intercostali. Elevate dosi di vitamina D vanno assunte solo in caso di effettivo bisogno e sotto controllo medico, poiché possono risultare tossiche.