vitamina K

25 Maggio 2007 By Paolo Palmas

Con il termine vitamina K si indica una serie di composti derivati dalla molecola 2-metil-1,4-naftochinone tra cui la vitamina K1, sintetizzata dalle piante verdi e la vitamina K2, prodotta nel tratto intestinale dalla flora intestinale.
Caratterizzata da proprietà antiemorragiche, la vitamina K
(liposolubile) è utile per la coagulazione del sangue.

La vitamina K è contenuta in natura negli ortaggi a foglia verde (spinaci, lattuga, broccoli, cavolfiore, cavoletti di Bruxelles) e, in quantità inferiori, nei cereali, nella carne e nei latticini.

Non sono state definite quantità minime giornaliere raccomandate di vitamina K: si ritiene però che l'apporto ottimale debba aggirarsi intorno a 1 microgrammo per ogni kg di peso corporeo, normalmente fornito da una dieta mista.
La vitamina K
è in condizioni normali sintetizzata dalla flora intestinale: per questo motivo non se ne riscontrano facilmente stati di carenza, che si verificano invece in seguito alla somministrazione di farmaci che interferiscono con l'azione dei batteri intestinali (antibiotici, sulfamidici) o in situazioni di inadeguato assorbimento intestinale (ad esempio per mancanza di bile).

In ogni caso, un insufficiente apporto di vitamina K dà luogo a una coagulazione anormale che può manifestarsi con epistassi, ematuria (presenza di sangue nelle urine), sanguinamento dello stomaco.