Il piccante che salva il cuore

27 Dicembre 2016 By Paolo Palmas
Al peperoncino, una delle spezie più diffuse al mondo, sono attribuite numerose proprietà benefiche, da quelle antiaging a quelle anticancro; Nutrigroup ha documentato in recenti report l’importanza di un suo adeguato consumo anche verso i disturbi metabolici, essendo in grado di aumentare fino al 20% il consumo calorico quotidiano, e di permettere un più rapido raggiungimento del senso di sazietà. Queste proprietà, garantite dalla capsaicina (peperoncino di Cayenna, tabasco e peperoncini jalapenos ne sono particolarmente ricchi), rendono il peperoncino particolarmente efficace anche in chi intraprende un percorso orientato al calo ponderale.
In campo cardiovascolare sono numerose le evidenze scientifiche che documentano gli effetti antipertensivi del peperoncino, non solo nell’immediatezza del suo consumo come si riteneva fino a poco tempo fa, ma anche a lungo termine.
Uno studio di matrice cinese e pubblicato su Cell Metabolism (Cell Metabol. 2010 Aug 4; 12(2):130-141) ha messo in evidenza come l’assunzione quotidiana di capsaicina riduca la pressione in modelli animali, grazie all’aumento del rilascio di ossido nitrico, un potente vasodilatatore. Ecco perché il consumo di peperoncino è incoraggiato nella prevenzione dell’infarto miocardico e delle patologie cardiovascolari.
Inoltre, l’utilizzo costante di peperoncino riduce il colesterolo totale, i trigliceridi circolanti ed è in grado di svolgere un’azione fibrinolitica, diminuendo così la possibilità che si formino pericolosi trombi che potrebbero ostruire i vasi arteriosi.
Una nota piccante nelle pietanze dunque, e il cuore ringrazia.
 
Paolo Palmas

Naturopata Nutrizionista, Resp. Nutrigroup