La visione naturopatica

25 Maggio 2007 By Paolo Palmas

La Naturopatia è una disciplina salutistica riconosciuta dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), che agisce favorendo la capacità innata dell’organismo di star bene, armonizzando naturalmente le funzioni corporee e normalizzando gli equilibri alterati da abitudini di vita scorrette, errata alimentazione, inquinamento, stress e ritmi frenetici a cui più o meno tutti siamo costretti. Più precisamente la naturopatia è una multidisciplina, dal momento che si fonda su un’integrazione di molteplici metodologie e tecniche naturali e non invasive per il mantenimento e la promozione della salute e del benessere individuale Il principio di base della naturopatia è molto semplice: il corpo ha il potere di curarsi da sé, se solo gliene diamo la possibilità. Il lavoro del naturopata è quindi quello di aiutare l’organismo a mantenere questo potere e a stimolarlo quando è necessario.

La terapia naturopatica

La naturopatia si avvicina al malessere e al disagio con modalità diverse rispetto alla medicina, adottando un’ottica naturale e globale, nella quale corpo, mente, emozioni e contesto ambientale rappresentano elementi strettamente interdipendenti. Utilizza infatti un approccio olistico alla salute, per cui ogni individuo viene visto nella sua totalità, a prescindere dai singoli disturbi, e unicamente sulla base delle specifiche caratteristiche costituzionali e di stile di vita. La naturopatia non procede secondo logiche di diagnosi e terapia – tipiche ed esclusive della medicina -, ma si prefigge il compito di riequilibrare il sistema psico-fisico-emozionale e di stimolare in maniera dolce e non invasiva le capacità di autodifesa, autoregolazione e autoguarigione insite in ognuno di noi, coadiuvando i meccanismi fisiologici legati alle naturali risorse che l’uomo ha fin dalla nascita. La naturopatia valuta questa “capacità” vitale e aiuta il soggetto a conservarla o a ripristinarla in caso di squilibri e disfunzioni, utilizzando, in maniera integrata, differenti discipline e tecniche naturali. La naturopatia, pertanto, pur non avendo come obiettivo la cura delle patologie, può risultare indirettamente terapeutica, poiché, mediante interventi di riequilibrio del terreno del soggetto e di stimolazione, può favorire processi di guarigione

I principi fondamentali della Naturopatia

La naturopatia opera secondo i seguenti presupposti metodologici:

  • asseconda la capacità di autoregolazione spontanea dell’organismo, rimuovendo quanto possa ostacolarla e incrementando le risorse e le forze che albergano naturalmente nell’uomo. I naturopati attribuiscono grandissimo valore alle straordinarie potenzialità che ha il corpo di rigenerarsi e riequilibrarsi e valorizzano la sua capacità di reagire. In ogni persona, anche in chi non sta bene, c’è infatti un “nucleo” di salute. Se questo viene adeguatamente rafforzato, l’individuo può rapportarsi più efficacemente ai propri problemi e vivere in modo migliore. La risposta alla domanda che viene tipicamente rivolta ai naturopati: “Ma la naturopatia è per il sano o per il malato ” è che questa distinzione ha poco significato. La naturopatia si rivolge all’individuo sano, nonché alla parte sana dell’individuo malato;
  • identifica e tratta le cause ultime all’origine del disagio o della malattia, con una valutazione del terreno e dello stile di vita della persona. La naturopatia ritiene che ogni malattia abbia radici profonde, che vanno ricercate al di là del germe o della causa fisica: nelle caratteristiche costituzionali, nell’ambiente, nell’alimentazione, nelle abitudini. Per star bene è quindi necessario scoprire il fattore che ha permesso lo sviluppo della malattia e agire su di esso;
  • utilizza metodi e rimedi naturali che riducono al minimo il rischio di effetti collaterali;
  • considera la persona più importante della sua malattia. L’attenzione è quindi rivolta all’individuo in tutte le sue dimensioni, fisiche, emotive, mentali e sociali e non solo al suo disturbo (approccio olistico). Per la naturopatia, il corpo è un solo organo e la vita una sola funzione. Affinché la salute si mantenga, non ci può essere divisione tra le diverse componenti: se una parte non funziona o funziona male, gli effetti si ripercuoteranno sulle altre. La naturopatia è quindi una vera e propria “ecologia del corpo”, che studia e corregge le interrelazioni tra organi, emozioni, pensieri, sentimenti, relazioni sociali e rapporti con l’ambiente. Anche in ciò la naturopatia si distingue dalla medicina, che nel tempo si è specializzata così tanto da arrivare a scomporre la persona in una serie di organi e apparati, perdendo quella visione globale e unitaria dell’uomo che per i naturopati è tanto importante.
  • punta all’attuazione di una “pedagogia della salute”, educando la persona a stili di vita salubri e incoraggiandone la responsabilizzazione. La naturopatia ritiene infatti che ciascuno di noi debba svolgere un ruolo attivo nella salvaguardia del proprio benessere.
  • pone l’accento sulla prevenzione, scegliendo di promuovere la salute, piuttosto che combattere la malattia. E si tratta di una prevenzione legata alle specifiche caratteristiche individuali di quella determinata persona, con quel dato stile di vita, in quel determinato contesto sociale.

Tecniche e strumenti della Naturopatia

Con alcune differenze da paese a paese, il patrimonio culturale sia teorico che pratico della naturopatia europea ed extraeuropea contempla numerose tecniche, metodiche e discipline di tipo valutativo-analitico, nutrizionale, bioenergetico, riflessologico, manuale, motivazionale, di rilassamento e di miglioramento dello stile di vita.

Le principali sono:

  • analisi biotipologiche, morfopsicologiche e bioelettroniche (EAV, Vegatest, ecc.)
  • iridologia
  • alimentazione naturale ed eumetabolica, intolleranze alimentari
  • fitocomplementi (piante, gemmoderivati, oli essenziali e altri prodotti vegetali)
  • integratori alimentari e nutrizione ortomolecolare (minerali, vitamine, amminoacidi, nutraceutici, ecc.)
  • oligoelementi
  • fiori di Bach e altre essenze floreali
  • energetica orientale e occidentale
  • kinesiologia applicata
  • metodiche corporee, manuali e riflessologiche
  • tecniche di rilassamento e respirazione
  • igienismo
  • idrologia naturopatica.

Questo lungo elenco non deve tuttavia distogliere l’attenzione dal fatto che la naturopatia è una filosofia piuttosto che un insieme di tecniche: la filosofia dello star bene secondo Natura.

Salute e malattia: la visione naturopatica

Già nel 1948 l’OMS ha dichiarato che la salute è qualcosa di più dell’assenza di malattia: è uno stato di completo benessere fisico, mentale e ambientale/sociale. Ciò è particolarmente vero per la naturopatia, ben più interessata alla persona che alla malattia. Il fulcro della naturopatia è infatti la salutogenesi e non la patogenesi: fondamentale è favorire la salute, piuttosto che contrastare la malattia (campo precipuo della medicina). Secondo questo orientamento, l’attenzione si sposta dalla cura delle patologie alla ricerca delle ragioni della salute, le modalità con cui essa si crea e come può essere rafforzata. L’ottica della promozione della salute è per la naturopatia quella mediante cui le persone imparano a farsi carico del proprio benessere. E’ una prospettiva in cui, per star bene, sono determinanti il comportamento, le abitudini personali e lo stile di vita dell’individuo, che diventa l’artefice della propria salute e non mero soggetto passivo. La naturopatia, nello scegliere di parlare di promozione della salute piuttosto che di prevenzione delle malattie, sottolinea inoltre che la salute è lo stato normale in cui vive e può vivere l’uomo e rifugge dall’affermare che egli è comunque predestinato prima o poi ad ammalarsi, come sembra tacitamente suggerire il concetto di prevenzione. Dal punto di vista naturopatico, non patogenetico, non è quindi tanto importante conoscere il nome del virus che ci provoca quel fastidioso raffreddore o quale farmaco dobbiamo impiegare per curarlo. Assume invece la massima rilevanza scoprire perché il raffreddore abbia colpito proprio noi e non invece le persone che ci vivono vicino, esposte come noi alla stessa infezione.