Strategie di prevenzione del diabete di tipo 2

26 Luglio 2008 By Paolo Palmas
L’incidenza del diabete di tipo 2, sempre più frequentemente associato alla sindrome metabolica, sta drammaticamente aumentando in tutti i paesi occidentali; gli effetti sulla salute delle persone colpite e sul sistema sanitario diventeranno presto di notevole entità. Certamente l’allungamento dell’età media della popolazione, il drammatico incremento del tasso di obesità e i ridotti livelli di attività fisica costituiscono fattori di rischio importanti, che in breve tempo potrebbero condurre un soggetto con tendenza iperglicemia ad una forma conclamata di diabete di tipo 2.
Un interessante documento pubblicato su Diabetes Care propone alcune strategie di prevenzione articolate su più punti, in cui il miglioramento dello stile di vita riveste un ruolo centrale. Tra questi suggerimenti, molti dei quali già ampiamente trattati da Nutrigroup nelle precedenti pubblicazioni, ricordiamo:
  • La perdita di peso; il Diabetes Prevention Program (DPP) stabilisce che anche una modesta perdita di peso (7% del peso iniziale), associata ad esercizio fisico, abbatte chiaramente il rischio di diabete.
  • L’aumento dell’attività fisica; il regolare esercizio fisico migliora la sensibilità all’insulina. Il DPP riferisce una riduzione del 12% dei casi di diabete praticando una minima attività fisica.
  • Eliminare i grassi vegetali trans; i grassi trans e le margarine sono 10 volte più dannosi dei grassi saturi, in quanto aumentano notevolmente il colesterolo LDL cattivo e diminuiscono quello HDL buono. Nel 2001, il Nurses’ Health Study ha evidenziato un legame tra consumo di grassi vegetali trans (idrogenati e non) e diabete di tipo 2.
  • Smettere di fumare; è stato documentato che uomini fumatori di 25 o più sigarette al giorno hanno un rischio doppio di sviluppare diabete rispetto ai non fumatori.
  • Consumare frutta a guscio; l’introduzione di una significativa porzione di frutta a guscio ha ridotto del 20% il rischio di diabete di tipo 2 in una coorte di donne sottoposte a verifica rispetto ad un gruppo di controllo.
  • Consumare caffè; l’introduzione di un moderato numero di tazzine di caffè al giorno può ridurre il rischio di diabete, intervenendo probabilmente sulla diminuzione della produzione epatica di glucosio.
  • Individualizzare il consumo di carboidrati; l’introduzione di carboidrati dovrebbe essere personalizzata in funzione delle esigenze individuali. Di fatto, in numerosi studi epidemiologici, il maggior consumo di carboidrati aumenta il rischio di diabete.
  • Considerare l’indice glicemico; valutare l’indice glicemico degli alimenti e, soprattutto, combinare nel modo giusto questi cibi con un’adeguata quota proteica, favorisce senza dubbio il controllo sulla glicemia, e riduce il rischio di sindrome metabolica e diabete.
Paolo Palmas
Naturopata Nutrizionista, Resp. Nutrigroup